«Non è ad alcuna divisa o ad alcun uomo o ad alcuna legge fatta dall’uomo che dobbiamo cieca obbedienza; la dobbiamo a qualcosa di meno volubile, di meno egoista, di meno interessato, di meno partigiano. L’obbedienza la dobbiamo soltanto all’Umanità ed al Creato, di cui l’uomo è solo una parte, non necessariamente la più importante o la migliore.»
TITOLO: Buona fine e buon principio
AUTORE: Mauro D'Aveni
EDITORE: Culturnet Edizioni
ANNO: 2019
PAGINE: 282
RILEGATURA: Brossura cucita
PROGETTO GRAFICO: Denise Aimar, Eduardo Viviani
CODICE ISBN: 978-88-942002-1-8
PREZZO
DI COPERTINA: 18,00 Euro
Nell’ultima settimana della sua carriera il non sufficientemente performante ispettore di polizia Leonardo D’Aprile è in servizio quando, la notte di Natale, qualcuno dà fuoco a un poveraccio e al suo giaciglio di fortuna e alla sera il fiume restituisce il cadavere d’un uomo, noto nel mondo degli ultimi come il Professore, che scambiava libri per un tozzo di pane.
L’identità di quest’ultimo si confonde con quella di altri due uomini scomparsi, di cui uno è un accademico, noto per aver fondato un movimento politico chiamato Last Chance e aver scritto un saggio intitolato L’illusione della libertà, le cui pagine attraverseranno qua e là il racconto.
Le indagini conducono l’ispettore in un viaggio nell’universo della malattia mentale e della marginalità, che si conclude con un’ultima lezione: si può venir meno al dovere del poliziotto, per non venir meno al dovere dell’uomo.
Buona fine e buon principio, il tradizionale augurio dell’ultima settimana dell’anno, diventa il paradigma della ciclicità della vita, del susseguirsi di momenti che finiscono e altri che iniziano, e soprattutto della necessità impellente di far finire un sistema socioeconomico iniquo e distruttivo per farne principiare uno nuovo, che riparta su basi completamente diverse e s’incardini sul rispetto dell’Umanità e del Creato.
Mauro D’Aveni
Come in ogni libro che si rispetti, qui andrebbe scritta una breve nota biografica dell’autore.
Noi però faremo un’eccezione, convinti come siamo che una volta data alle stampe un’opera cessi di essere dell’autore e diventi dominio esclusivo del lettore, che può farne ciò che vuole, persino riscriverla da capo e a modo suo. Sapere dunque se chi l’ha scritta è alto o basso, giovane o vecchio, chiaro o scuro, nulla aggiunge al suo valore. Semmai, come tutto il superfluo, distrae dal cogliere l’essenziale.
Se proprio non ce la fate a resistere alla curiosità, c’è sempre la rete che, essendo a strascico ed a maglie strette, tira sempre su qualcosa. E se ciò che troverete vi deluderà, non venite poi a dire che non vi avevamo avvertiti.